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EACEA National Policies Platform:Eurydice
Riforme in corso e sviluppi nelle politiche educative

Switzerland

14.Riforme in corso e sviluppi nelle politiche educative

Last update: 12 February 2020

Il presente capitolo propone una panoramica cronologica e tematica delle riforme e degli sviluppi in corso nelle politiche educative dal 2017.

L’introduzione descrive le strategie e gli obiettivi chiave del sistema educativo svizzero; illustra altresì le modalità di attuazione dei processi di riforma in ambito educativo e individua i responsabili delle decisioni in tali processi. Il capitolo sulle riforme e sugli sviluppi in corso nelle politiche educative è articolato nei seguenti ambiti tematici:

  • educazione e cura della prima infanzia;

  • formazione scolastica;

  • formazione professionale ed educazione degli adulti;

  • istruzione e formazione degli adulti;

  • formazione universitaria;

  • competenze trasversali e occupabilità.

Per ciascun tema le riforme sono ordinate cronologicamente, a cominciare da quelle più recenti.  Il capitolo “Prospettive europee” contiene collegamenti alle strategie europee nelle quali la formazione riveste un ruolo rilevante.

 

Strategia generale sull’istruzione e obiettivi chiave

La Costituzione impegna Confederazione e Cantoni a provvedere insieme, nell’ambito delle rispettive competenze, all’elevata qualità e permeabilità dello spazio formativo svizzero. Per poter svolgere questi compiti, la Confederazione e i Cantoni hanno istituito il monitoraggio dell’educazione. Basandosi sulle attuali conoscenze sul sistema formativo (rapporti sul sistema educativo svizzero 2010 e 2014) e su una visione globale del sistema, nel 2011 e 2015 hanno definito obiettivi comuni di politica della formazione per lo spazio formativo svizzero che devono essere coordinati a livello federale e intercantonale. Gli obiettivi formulati nella dichiarazione del 2015 sono tuttora validi. Sono stati però rivisti alla luce dei resultati attuali del terzo Rapporto sul sistema educativo svizzero 2018 e inseriti nella Erklärung 2019 [dichiarazione 2019]: Sfruttamento ottimale della potenzialità - obiettivi comuni di politica della formazione per lo spazio formativo svizzero.

Dal 16 dicembre 2016 l’elaborazione degli obiettivi comuni di politica della formazione e l’identificazione delle imminenti sfide, che la Confederazione e i Cantoni intendono affrontare congiuntamente, sono definiti nella Convenzione tra la Confederazione e i Cantoni sulla collaborazione nello spazio formativo svizzero.

La dichiarazione 2019 concentra l’attenzione sugli obiettivi strategici che possono essere raggiunti a livello nazionale o la cui realizzazione può essere garantita soltanto a livello nazionale. Per farlo occorre un’azione coordinata tra Confederazione e Cantoni (livello intercantonale) oppure l’intervento dei singoli soggetti coinvolti nel rispettivo ambito di competenza.

Per l’attuazione degli obiettivi, le autorità federali e cantonali si basano anche sui seguenti principi:

  • operano in considerazione del sistema nel suo complesso; 

  • si basano sui risultati della ricerca e della statistica; 

  • tengono conto delle particolarità di un Paese plurilingue; 

  • si impegnano affinché i due percorsi formativi possibili – quello professionale e quello di cultura generale – godano dello stesso riconoscimento e siano compatibili a livello internazionale per il proseguimento della formazione. Vengono così sostenuti sia il sistema duale della formazione professionale – fiore all’occhiello della Svizzera – sia l’eccellenza accademica e la collaborazione nel settore della ricerca; 

  • provvedono allo sfruttamento ottimale delle opportunità e delle potenzialità dei singoli soggetti e della società nel suo insieme. Un sistema formativo valido permette agli individui di sviluppare la propria autonomia e di agire con successo. Promuove inoltre in Svizzera uno sviluppo sociale ed economico orientato al futuro.

Gli obiettivi comuni sono i seguenti:

  • Nel settore della scuola dell’obbligo si realizza l’uniformazione dell’età d’inizio della scolarità, della durata dell’obbligo scolastico e di ciascun livello formativo e delle transizioni da un livello all’altro nonché l’armonizzazione degli obiettivi. In particolare, per l’armonizzazione degli obiettivi vengono adottati obiettivi di formazione espressi in termini di competenze di base per i seguenti ambiti disciplinari: lingua d’insegnamento, seconda lingua nazionale e lingua inglese, matematica e scienze naturali; et vengono stilati piani di studio per ciascuna regione linguistica orientati a queste competenze di base; 

  • Il 95 per cento dei giovani di 25 anni possiede un titolo del livello secondario II;

  • Rimane assicurato a lungo termine l’accesso all’università senza esame d’ammissione con la maturità liceale;

  • I profili delle offerte formative del livello terziario sono ben delineati; 

  • Vengono definite misure per contribuire a ridurre le interruzioni degli studi nelle università;

  • Nell’intero sistema formativo vengono promossi e sostenuti mediante informazioni e consulenze l’inserimento, il reinserimento e il cambiamento di indirizzo di studi;

  • Nel sistema formativo le sfide costituite dalla digitalizzazione del mondo del lavoro e della società vengono affrontate con lungimiranza;  

  • Gli scambi e la mobilità sono parte integrante del sistema formativo e vengono promossi a tutti i livelli. 

Partendo da questi obiettivi, Confederazione e Cantoni individuano misure concrete da adottare per i rispettivi ambiti di competenza. Il raggiungimento degli obiettivi e l’efficacia delle misure adottate saranno analizzati nel prossimo Rapporto sul sistema educativo svizzero (edizione 2022).

Temi come l’educazione allo sviluppo sostenibile, l’educazione alla cittadinanza, l’ulteriore implementazione delle didattiche disciplinari nella formazione dei docenti o le attività svolte nei settori MINT e della sanità in risposta alla carenza di personale qualificato non figurano come obiettivi a sé stanti, pur appartenendo a settori in cui la Confederazione e i Cantoni coordinano le proprie attività.

 

Panoramica sui processi di riforma educativa e principali attori

All’interno dello spazio formativo caratterizzato dal federalismo, la Confederazione e i Cantoni hanno ognuno le proprie competenze. Mentre i Cantoni sono responsabili principalmente della scuola dell’obbligo, le competenze a livello post-obbligatorio (scuole di formazione generale, formazione professionale, scuole universitarie) sono ripartite tra i Cantoni e la Confederazione, che sono quindi responsabili congiuntamente di questi livelli formativi.

La Costituzione federale disciplina le competenze di Confederazione e Cantoni, obbligandoli nel contempo a provvedere insieme, entro i rispettivi ambiti, a un’elevata qualità e permeabilità dello spazio formativo svizzero. Confederazione e Cantoni definiscono quindi obiettivi comuni in materia di politica della formazione per lo spazio formativo svizzero (v. sopra). Inoltre tali soggetti definiscono obiettivi propri nei rispettivi ambiti di competenza.

 

Confederazione

Nel Messaggio concernente il promovimento dell’educazione, della ricerca e dell’innovazione negli anni 2017-2020 (messaggio ERI), il Consiglio federale formula linee guida, obiettivi e misure delle sue politiche formative e scientifiche per un periodo di quattro anni. Al fine di raggiungere gli obiettivi perseguiti sono definite anche le risorse finanziarie necessarie.

Il periodo di sussidio ERI 2017-2020 verte sui principi di continuità e sviluppo mirato. Nell’ambito della formazione il Consiglio federale ha definito tre ambiti prioritari da promuovere:

  • formazione professionale superiore: migliorare il finanziamento dei corsi di preparazione agli esami federali;

  • nuove leve scientifiche: promozione attraverso misure di incentivazione;

  • medicina umana: adottare misure adeguate per aumentare il numero dei laureati.

 

Cantoni

Nelle questioni che richiedono una soluzione condivisa, i 26 Cantoni si coordinano nell’ambito della Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE) e definiscono in un programma di lavoro i temi che intendono affrontare congiuntamente a livello intercantonale negli anni a seguire. In tale sede la CDPE agisce a titolo sussidiario, ossia svolge mansioni che non possono essere adempiute da Regioni e Cantoni.

Il Programma di lavoro 2015-2019 descrive ad esempio i seguenti obiettivi:

  • scuola dell’obbligo: garantire l’ultimazione dell’opera di armonizzazione della scuola obbligatoria, sviluppare l’insegnamento delle lingue e promuovere il plurilinguismo a livello nazionale ed europeo;

  • livello secondario II formazione generale: garantire a lungo termine ai titolari di una maturità liceale l’accesso senza esame all’università;

  • livello secondario II formazione professionale: rafforzare l’orientamento professionale, universitario e di carriera;

  • monitoraggio dell’educazione e sviluppo della qualità: creare con la Confederazione le condizioni per l’ulteriore sviluppo del sistema educativo basandosi anche sull’evidenza di dati scientifici;

  • educazione e TIC: promuovere l’integrazione delle TIC nel sistema educativo;

  • borse di studio: portare avanti l’armonizzazione dei sistemi cantonali di borse di studio e migliorare le pari opportunità per quanto riguarda l’accesso all’educazione. 

I singoli Cantoni e le regioni linguistiche hanno inoltre stabilito obiettivi propri, che comportano talora conseguenze di vasta portata pur non essendo attuati o coordinati a livello nazionale. Tali obiettivi non saranno qui oggetto di trattazione separata.