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EACEA National Policies Platform:Eurydice
Varianti organizzative e strutture alternative

Italy

6.Italia:Istruzione secondaria e post-secondaria non terziaria

6.13Varianti organizzative e strutture alternative

Last update: 24 September 2020

Non ci sono varianti organizzative o strutture alternative che offrono istruzione di livello secondario nel settore pubblico.

Tuttavia, ci sono misure specifiche che garantiscono il diritto allo studio e l’assolvimento dell’obbligo di istruzione a studenti che vivono in situazioni particolari, come gli studenti che risiedono nelle piccole isole o in zone montane, o con un numero esiguo di frequentanti, studenti impossibilitati a frequentare la scuola perché degenti in ospedale o a casa per lunghi periodi, o studenti ristretti in centri di detenzione.

Istruzione nelle piccole isole e nelle aree di montagna

Il territorio italiano è caratterizzato dalla presenza di molte zone geograficamente svantaggiate come le piccole isole e le zone di montagna. In questi territori, esistono le scuole organizzate in pluriclassi, cioè classi con alunni di età miste, oppure scuole che hanno un numero di studenti esiguo. In questi contesti, viene dato impulso all’uso didattico delle tecnologie digitali, soprattutto con le lezioni in videoconferenza, e alla creazione di reti fra scuole in modo da superare il problema dell’isolamento e della possibile mancanza di confronto e stimoli. Le scuole devono comunque attenersi alla normativa nazionale per quanto riguarda il curricolo, la valutazione e l’organizzazione, fatta eccezione per gli aspetti strettamente connessi al loro particolare contesto.

L’Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa (Indire) ha avviato un progetto di ricerca chiamato ‘Piccole Scuole’ che ha come scopo quello di fornire agli istituti organizzati in pluriclassi o con pochi alunni, gli strumenti didattici e il sostegno affinché queste scuole rimangano funzionanti sia come presidio educativo ma anche come contrasto ai fenomeni dell’abbandono e dello spopolamento dei territori.

In base alla ricerca condotta da Indire, che riguarda le scuole primarie e secondarie di I grado, ci sono attualmente 8.848 piccole scuole che accolgono un totale di 591.682 studenti, e 1.460 scuole con pluriclassi che accolgono circa 28.919 studenti (Fonte: Piccole Scuole, https://piccolescuole.indire.it/ricerca/infografica-dati/ visitato il 17 settembre 2020).

Scuola in ospedale

Agli alunni ospedalizzati o impossibilitati a frequentare la scuola perché a casa per lunghe degenze, viene garantito l’assolvimento dell’obbligo di istruzione e, in generale, l’esercizio del proprio diritto allo studio, nonché di mantenere un contatto con la vita scolastica attraverso la ‘Scuola in ospedale’ (SIO).

Gli ospedali più grandi e i centri pediatrici offrono classi in cui insegnanti qualificati permettono agli alunni di seguire le lezioni come a scuola. Gli insegnanti nelle classi in ospedale lavorano a stretto contatto con gli insegnanti della scuola di provenienza per le valutazioni periodiche e finali. Se la durata dell’ospedalizzazione è più lunga rispetto al tempo trascorso in classe, la valutazione dell’alunno è svolta direttamente dall’insegnante in ospedale, sempre comunque in collaborazione con gli insegnanti della scuola di appartenenza. Lo stesso avviene nel caso degli esami di Stato conclusivi dei cicli di istruzione.

Gli alunni degenti a casa che non possono frequentare la scuola per un periodo superiore a 30 giorni anche non consecutivi, possono ricevere il servizio di Istruzione Domiciliare (ID) da parte di uno o più insegnanti della scuola di appartenenza. Per usufruire di questa possibilità, i genitori devono presentare una richiesta debitamente documentata alla scuola del figlio. La scuola quindi redige uno specifico piano didattico che deve essere approvato dall’Ufficio Scolastico Regionale di riferimento. In generale, l’orario settimanale di insegnamento è circa di 4-5 ore a livello primario e 6-7 ore a livello secondario. Tuttavia, sia l’orario di insegnamento che il piano didattico tengono conto delle esigenze educative e di cura dell’alunno. Le procedure per la valutazione sono le stesse degli alunni ospedalizzati.

Nel 2019, il MIUR ha lanciato il Portale nazionale per la scuola in ospedale e per l’istruzione domiciliare. Il Portale è lo strumento di riferimento per accedere alle informazioni sul servizio da parte di tutti i soggetti interessati. In particolare per le famiglie dei bambini degenti in ospedale o a casa, così come per gli insegnanti che hanno necessità di conoscere buone pratiche, di aggiornarsi e di mantenersi in contatto con la scuola di appartenenza dell’alunno. Infine, il Portale permette al Ministero di monitorare i dati e le risorse impiegate. Nell’anno scolastico 2018/2019, la scuola in ospedale ha coinvolto 61.516 studenti, 870 insegnanti in ospedale e 214 classi in ospedale. Le ore di istruzione domiciliare sono state 66.021 (Fonte: Portale nazionale per la scuola in ospedale e l’istruzione domiciliare, https://scuolainospedale.miur.gov.it/, visitato il 17 settembre 2020).

Istruzione nei centri di detenzione

Gli istituti penali minorili accolgono giovani di età compresa fra 14 e 21 anni di età. A 21 anni i giovani detenuti passano agli istituti di pena ordinari, ma fino a 25 anni sono seguiti da un magistrato di sorveglianza minorile.

I minori in età di obbligo di istruzione (fino a 16 anni) devono partecipare ai corsi scolastici. In tutti gli istituti penali minorili sono attivi corsi di scuola primaria, di alfabetizzazione per i ragazzi stranieri e di scuola secondaria di I e II grado. A 16 anni è possibile scegliere se continuare gli studi o prendere parte alle attività lavorative e ai corsi professionalizzanti. Infatti, il Regolamento sull’ordinamento penitenziario (DPR 230/2000) garantisce ai minori e agli adulti ristretti negli istituti penitenziari pari opportunità di trattamento nei percorsi scolastici.

I corsi negli istituti penali minorili sono principalmente affidati ai docenti dei CPIA (Centri provinciali di istruzione degli adulti), in quanto i percorsi di istruzione carceraria dipendono dal sistema di istruzione degli adulti. L’attivazione dei corsi presso gli istituti penali minorili avviene tramite degli accordi siglati fra la rete dei CPIA e il Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità. La programmazione dei percorsi di istruzione tiene conto della specificità dell’istruzione nei luoghi di detenzione, della specificità dell’utenza e della variabilità dei tempi di detenzione.

I CPIA e le istituzioni scolastiche di secondo grado nell’ambito della loro autonomia a e nei limiti delle risorse disponibili, possono ampliare l’offerta formativa mediante accordi con gli enti locali e soggetti pubblici/privati, in particolare con le strutture formative accreditate dalle Regioni.

Il documento attuale di riferimento che disciplina la materia di istruzione e formazione sia negli istituti penitenziari ordinari che nei Servizi Minorili della Giustizia  è il Protocollo d’intesa siglato tra Ministero della Giustizia e Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca il 23 maggio 2016.

Secondo il Protocollo, il MIUR garantisce a minori e adulti il diritto all'istruzione e alla formazione per favorire il successo formativo e contrastare ogni forma di disagio e di discriminazione. Il Ministero della Giustizia valorizza l'istruzione ai fini della revisione critica del reato, il reinserimento nella vita sociale e il rispetto dei valori fondamentali della convivenza civile.