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EACEA National Policies Platform:Eurydice
Italia:Orientamento e counseling in un approccio di lifelong learning

Italy

12.Italia:Sostegno educativo e orientamento

12.8Italia:Orientamento e counseling in un approccio di lifelong learning

Last update: 9 October 2017

Le nuove Linee guida per l’orientamento permanente del 2014 rappresentano un importante documento che fa dell’orientamento non più solo lo strumento per gestire la transizione tra scuola, formazione e lavoro, ma assume un valore permanente nella vita di ogni persona, garantendone lo sviluppo e il sostegno nei processi di scelta e di decisione con l’obiettivo di promuovere l’occupazione attiva, la crescita economica e l’inclusione sociale.

Nei corsi di educazione degli adulti si ha spesso il superamento del concetto tradizionale di classe, con percorsi di studio diversificati da studente a studente.

Sul territorio nazionale esistono esperienze a livello locale che consentono l’orientamento dello studente dopo un bilancio delle competenze sia in ingresso, per una scelta più efficace del corso da seguire, che in uscita per il proseguimento della propria formazione.

Per far sì che le azioni da adottare per combattere l’abbandono scolastico siano più efficaci, è dato ulteriore impulso all’integrazione dell’Anagrafe nazionale degli studenti con le anagrafi regionali, che contengono dati sulla formazione professionale regionale e l’apprendistato, in un unico sistema nazionale delle anagrafi degli studenti.

Attualmente, l’Anagrafe funziona con l’inserimento dei dati da parte delle scuole in occasione di precise scadenze valide per tutte le scuole (in autunno e primavera per le frequenze, in primavera per le iscrizioni all’anno successivo, a fine anno per gli scrutini ed esami) o, eventualmente, quando risulta necessario comunicare le variazioni sulla frequenza di singoli studenti, restituendo così un dato aggiornato in tempo reale. Ogni singolo studente è registrato con i propri dati anagrafici e un codice di identificazione che lo seguirà per tutto il percorso scolastico, registrandone anche le valutazioni intermedie e finali, oltre che gli eventuali spostamenti nel sistema di istruzione e formazione. Se uno studente interrompe la frequenza, l’Anagrafe registra la motivazione rilevando un caso di ‘rischio di abbandono’ se la motivazione non viene fornita. Questo serve soprattutto per monitorare e prevenire l’abbandono precoce, che può realizzarsi prima dei 14 anni di età, perché poi lo studente può scegliere di proseguire e assolvere l’obbligo nei percorsi di istruzione e formazione regionale che però, come già detto sopra, al momento non sono integrati nell’Anagrafe (Fonte: Servizio statistico, Miur, Focus ‘La dispersione scolastica’, giugno 2013).

Fonte: Ministero dell’economia e delle finanze – consiglio dei Ministri, Programma nazionale di riforma 2014, pp. 62-63 e 142-153.