Negli ultimi due decenni, diversi governi, espressioni di coalizioni politiche opposte, si sono succeduti alla guida del Paese. Questa alternanza di governi ha avuto ripercussioni anche sul sistema educativo che è stato oggetto di riforme a partire dalla fine degli anni novanta.
Infatti, dopo una prima riforma di alcuni settori del sistema educativo introdotta alla fine degli anni novanta, un secondo processo di riforma dell'intero sistema educativo fu approvato attraverso la legge delega n. 53 del 28 marzo 2003.
Nel 2007 fu estesa la durata dell'istruzione obbligatoria portandola a 10 anni, fino a 16 anni di età degli alunni (Legge 296/2006 e DM 139/2007).
Nel 2008, sono state introdotte alcune riforme nel sistema educativo, attraverso un piano di riduzione della spesa pubblica (legge 133/2008) e le conseguenti misure urgenti sull'istruzione (legge 169/2008). Alcuni di questi cambiamenti hanno previsto la riorganizzazione del secondo ciclo di istruzione, applicata dall'a.s. 2010/2011, e anche la riforma della formazione iniziale degli insegnanti e del sistema di istruzione superiore.
Nel periodo 2011-2013, le politiche educative si sono maggiormente concentrate sulla digitalizzazione della scuola, con l’introduzione delle iscrizioni online e con la spinta all’uso dei libri digitali.
Dal 2013 le politiche sull’istruzione hanno riguardato in particolare la lotta all’abbandono scolastico, l’assicurazione di qualità, e il reclutamento e le condizioni di servizio degli insegnanti.
La riforma più recente che ha riguardato il sistema di istruzione è stata introdotta con la legge 107/2015, che ha essenzialmente aumentato i poteri del dirigente scolastico, introdotto un sistema di valorizzazione del merito del personale docente e l'obbligo della alternanza delle attività di scuola e lavoro. Il Governo che è succeduto ha proseguito l’attuazione della legge tramite alcuni decreti attuativi, riguardanti in particolare la formazione iniziale degli insegnanti, l’educazione e cura della prima infanzia, l’inclusione degli alunni con bisogni educativi speciali, la valutazione degli alunni. I decreti di attuazione della legge 107 sono stati pubblicati nel 2017.
Nel periodo 2017-2020 si sono succeduti due governi. Ciò ha portato, da un lato, a un periodo di assenza di riforme di sistema, dall’altro, all’introduzione di misure che hanno modificato alcuni aspetti specifici della riforma del 2015, per esempio la formazione iniziale dei docenti della scuola secondaria, i requisiti di accesso agli esami di Stato, e l’alternanza scuola/lavoro nella scuola secondaria di II grado.
Nel 2020-2021, a causa della pandemia da Covid-19, gli sforzi maggiori sono stati rivolti principalmente all'organizzazione delle scuole per la riapertura in sicurezza, dopo il prolungato periodo di sospensione delle lezioni in presenza. Perciò, sono state prese iniziative per assicurare l'insegnamento in presenza, almeno per gli alunni dei livelli inferiori e per organizzare gli esami di Stato conclusivi del primo e del secondo ciclo di istruzione, i livelli maggiormente coinvolti dall'insegnamento a distanza per lunghi periodi.
Nel 2019 il PIL ai prezzi di mercato è stato pari a 1.787.664 milioni di euro correnti, con un aumento dell’1,2% rispetto all’anno precedente e un aumento dello 0,3% in termini di volume.
Tabella 1 - Spesa pubblica per l'istruzione in rapporto al PIL2000 | 4,55% |
2005 | 4,41% |
2017 | 3,3% |
Fonte dei dati: ISTAT, Annuario statistico italiano 2020, cap. 7 (dati sulla spesa pubblica nell'istruzione), cap. 12 (dati sul PIL).