Mobilità degli studenti
La mobilità degli studenti universitari continua ad avvenire principalmente attraverso il Programma Erasmus+ che ha incrementato le opportunità (considerando ora anche i neolaureati) di vivere un’esperienza di studio e di tirocinio all’estero.
Lo studente di 1°, 2° e 3° ciclo può, infatti, confrontarsi con realtà universitarie e formative di tipo internazionale, seguendo corsi e sostenendo esami in un altro Istituto di istruzione superiore e praticando un tirocinio in un’azienda all’estero: le due esperienze si possono sia alternare che ripetere nel rispetto della durata complessiva di 12 mesi per ciascun ciclo di studi.
Mobilità del personale
Un incremento nel numero del personale accademico (professori e ricercatori) con esperienza di docenza/ricerca all’estero è fermamente richiesto dal Ministero e costituisce una priorità importante nell’agenda politica. Gli obiettivi principali sono:
- Incentivare gli accademici italiani che hanno fatto docenza/ricerca all’estero a rientrare nei propri atenei o istituti di ricerca;
- Promuovere il reclutamento di giovani ricercatori, ricercatori e professori;
- Sostenere gli accademici italiani a fare ricerca o docenza in istituti di istruzione superiore o di ricerca internazionali, nel quadro di accordi bilaterali o multilaterali fra singole istituzioni di istruzione superiore;
- Promuovere la mobilità accademica all’interno di accordi di cooperazione bilaterale fra l’Italia e altri paesi;
- Incrementare la partecipazione italiana alle iniziative di ricerca europee.
Per il raggiungimento di questi obiettivi non sono stati fissati parametri (numerici) di riferimento.
I programmi nazionali esistenti sono focalizzati sulla mobilità per i ricercatori accademici o per chi ha conseguito un Dottorato.
Per incoraggiare il ritorno degli accademici italiani nelle istituzioni di istruzione superiore italiane (obiettivo 1) e per promuovere il reclutamento internazionale di giovani ricercatori, ricercatori e accademici (obiettivo 2), il Ministero dell’istruzione, università e ricerca ha messo in campo:
- Il programma per il reclutamento internazionale di ricercatori e professori, per co-finanziare i contratti per i ricercatori e professori internazionali che si trovano in istituti di istruzione superiore di altri paesi e sono invitati a insegnare o fare ricerca in istituti di istruzione superiore italiani;
- Il Programma ‘Rita Levi Montalcini’, per attrarre giovani ricercatori (italiani e stranieri) per svolgere progetti di ricerca in istituti di istruzione superiore italiani.
Per quanto riguarda la cooperazione istituzionale bilaterale (obiettivo 3), esistono due tipi di programmi:
- Programmi bilaterali per incoraggiare le università italiane a cooperare con istituzioni straniere, come ‘Università Italo – Francese”, “Ateneo Italo – Tedesco”, con una forte attenzione alla mobilità di accademici e studenti per progetti di ricerca o per il riconoscimento di dottorati doppi o congiunti;
- Programmi nazionali per sostenere la ricerca, i “Progetti di Ricerca di Interesse Nazionale”, che includono, fra le attività eleggibili, anche la mobilità internazionale per ricercatori e accademici.
Inoltre, la normativa sul personale accademico apre ampie opportunità ai professori e ricercatori italiani che vogliono passare periodi più lunghi di insegnamento e ricerca all’estero o come anno sabbatico o nel quadro di accordi fra singole istituzioni (obiettivo 3).
La mobilità accademica è anche parte di accordi di cooperazione bilaterale fra l’Italia e altri paesi (obiettivo 4). Nell’ambito di accordi di cooperazione culturale, coordinati dal Ministero degli Affari Esteri, ci sono risorse per il sostegno agli accademici italiani per brevi periodi di insegnamento e ricerca in paesi partner.
L’organizzazione, il coordinamento e il finanziamento dei programmi descritti, è svolto da diversi servizi del Ministero dell’istruzione, della Direzione Generale per studente, lo sviluppo e l’internazionalizzazione della formazione superiore e della Direzione generale per il coordinamento, la promozione e la valorizzazione della ricerca.
Il ruolo del Ministero, in tutte le iniziative, include la definizione delle priorità finanziarie, l’assegnazione delle risorse, la decisione sulle attività e sui partecipanti eleggibili, la pubblicazione di bandi e la selezione dei beneficiari.
Per quanto riguarda i beneficiari e le risorse finanziarie disponibili, il quadro è diversificato a seconda delle iniziative. In alcuni casi, il riferimento è costituito dallo stesso istituto di istruzione superiore o di ricerca, mentre in altri casi il riferimento sono i singoli o i gruppi di accademici che presentano le proposte, sulla base di accordi bilaterali/multilaterali esistenti fra le loro e altre istituzioni.
Infine la mobilità del personale docente dell’istruzione superiore è possibile anche nell’ambito del nuovo Programma europeo Erasmus+. Grazie a un periodo di insegnamento e di formazione all’estero il docente può mettere a frutto le proprie competenze ed acquisirne altre, con una ricaduta consistente sulla professionalità del singolo e a beneficio dell’intero istituto.
La mobilità per insegnamento prevede un incarico di docenza all’estero in qualsiasi disciplina accademica presso un Istituto d’istruzione superiore in uno dei Paesi partecipanti al Programma da 2 giorni a 2 mesi, con il vincolo di minimo 8 ore di docenza alla settimana o periodo più breve.