2022
Esami conclusivi del I e II ciclo di istruzione – misure specifiche per l'anno scolastico 2021/2022
Il 31 gennaio 2022, il Ministero dell'istruzione ha reso note le bozze di ordinanze relative agli esami conclusivi del I e del II ciclo di istruzione.
Le misure prese tengono conto delle difficoltà che gli studenti hanno incontrato anche per questo anno scolastico a causa della pandemia da Covid-19.
Primo ciclo di istruzione: gli studenti sosterranno due prove scritte, anziché tre, e un colloquio. Le due prove scritte mirano a verificare le competenze in italiano e nell'ambito logico-matematico, mentre il colloquio verte su tutte le materie curricolari. Le prove sono predisposte dalla commissione d'esame.
La partecipazione alle prove nazionali standardizzate non costituisce requisito necessario per l'ammissione.
Secondo ciclo: gli studenti sosterranno due prove scritte, anziché tre, e un colloquio. La prima prova di italiano è a carattere nazionale. La seconda prova mira a verificare le competenze in una delle materie caratterizzanti l'indirizzo di studio ed è predisposta dalla commissione d'esame. Il colloquio verifica le competenze dello studente nelle materie curricolari.
La partecipazione alle prove nazionali standardizzate e ai Percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento (PCTO) non costituisce requisito necessario per l'ammissione all'esame.
Il Ministero dell'istruzione ha pubblicato i testi definitivi delle Ordinanze il 14 marzo 2022.
2021
Misure urgenti per la ripresa in sicurezza delle attività per l'anno scolastico e accademico 2021/2022
Il 6 agosto 2021 è stato approvato dal Governo il DL n. 111, contenente le misure urgenti da adottare per l'anno scolastico e accademico 2021/2022 per contrastare i contagi da Covid-19.
Il decreto sarà discusso in Parlamento e dovrà essere approvato e convertito in legge entro il 9 ottobre. In caso di approvazione e di conversione in legge, le misure in esso contenute si applicheranno fino al termine dell'emergenza, a oggi fissato per il 31 dicembre 2021.
Il 10 settembre il Governo ha approvato il DL n. 122 che amplia l'applicazione del decreto precedente.
Le misure contenute nei decreti si applicano a tutti gli istituti di sistemi di istruzione e formazione statale e regionale.
Per quanto riguarda i servizi educativi per l'infanzia e le istituzioni scolastiche, i decreti stabiliscono che:
- non saranno svolte attività di didattica a distanza; sono possibili deroghe a livello regionale o comunale esclusivamente per le scuole che si trovino nelle zone rosse o arancioni secondo i criteri stabiliti a livello nazionale;
- a tutti i livelli scolastici, il personale e gli studenti, ad eccezione dei bambini di età inferiore ai 6 anni e di coloro che ne sono esonerati per motivi certificati, devono indossare la mascherina;
- tutti devono mantenere la distanza interpersonale di almeno 1 metro e non è consentito l'accesso a chi ha una temperatura corporea superiore a 37,5° C;
- il personale docente e non docente deve essere munito della certificazione verde, ossia il documento che certifica o la vaccinazione contro il SARS-CoV-2 o la guarigione dall'infezione o la risposta negativa al tampone;
- l'esibizione della certificazione verde è obbligatoria per tutti coloro che accedono alle scuole come visitatori esterni, compresi i genitori.
Il Green pass non è obbligatorio per coloro che sono esonerati dalla campagna vaccinale per motivi certificati.
Piano scuola estate
Ad aprile 2021, il Ministro dell'istruzione ha annunciato il Piano scuola estate che, attraverso finanziamenti dedicati, ha lo scopo di mantenere aperte le scuole nel periodo estivo per rinforzare le competenze disciplinari e relazionali che gli studenti hanno perso durante l'anno di pandemia e accompagnarli verso il nuovo anno scolastico.
Le attività sono finanziante con 510 milioni di euro provenienti da fondi nazionali ed europei e ai quali le scuole accedono attraverso la presentazione di domanda apposita.
Le attività sono svolte dal personale docente e ATA delle scuole e possono coinvolgere anche esperti esterni e il terzo settore.
Il Piano è organizzato in tre fasi:
La Fase I (giugno) ha lo scopo di rinforzare e potenziare le competenze disciplinari e relazionali degli alunni e studenti attraverso il lavoro collaborativo, attività all'aperto, laboratori e altre attività che possono coinvolgere anche esperti esterni.
Nella Fase II (luglio-agosto) gli studenti possono recuperare la socialità persa attraverso attività connesse alla musica, l'arte, lo sport, le competenze digitali, la sostenibilità e l'ambiente, la scrittura creativa, ecc. Anche questa fase vede il coinvolgimento di soggetti e spazi esterni come teatri, musei, biblioteche, parchi, cinema e centri sportivi.
La Fase III (settembre) accompagna gli studenti verso il nuovo anno scolastico e, oltre alle attività delle fasi precedenti, prevede l'orientamento, il supporto psicologico e attività di inclusione.
Il Ministero ha attivato un sito dedicato al Piano scuola estate in cui le scuole, le famiglie e gli studenti possono trovare le informazioni di cui necessitano.
Esami di Stato conclusivi del primo e del secondo ciclo di istruzione
Il 4 marzo 2021, il Ministro dell'istruzione ha firmato le due Ordinanze che definiscono l'organizzazione degli esami di Stato conclusivi dei due cicli di istruzione. Nel 2021, così come è stato nel 2020, l'organizzazione degli esami terrà conto delle sfide che scuole e studenti hanno dovuto affrontare a causa della pandemia da covid-19. Il Ministero ha anche fornito le griglie di valutazione. Le Ordinanze e tutti i documenti relativi agli esami di Stato sono disponibili sul sito del Ministero dell'istruzione.
Entrambi gli esami si tengono in forma di colloquio orale davanti a una commissione esaminatrice.
Primo ciclo: entro il 7 maggio il consiglio di classe assegnerà a ogni studente un argomento tenendo conto delle sue aree di interesse e, su quel tema, lo studente produrrà un elaborato che sarà consegnato entro un mese. I docenti individueranno insieme alle studentesse e agli studenti la forma dell'elaborato che potrà essere una tesina o un elaborato multimediale, artistico o tecnico-pratico e potrà coinvolgere una o più materie. Gli studenti avranno il supporto dei docenti di classe per la produzione dei loro lavori. Il colloquio servirà ad accertare i livelli di padronanza della lingua italiana e delle lingue straniere, le competenze logico-matematiche e quelle di educazione civica.
Secondo ciclo: entro la fine di aprile il consiglio di classe assegnerà un argomento a ogni studente tenendo conto del percorso di studi e delle materie caratterizzanti l'indirizzo di studi, come indicate dal Ministro dell'istruzione. Gli studenti avranno un mese di tempo per produrre un elaborato originale che potrà avere forme diverse in base al tipo di scuola frequentata. Il colloquio servirà alle studentesse e agli studenti per dimostrare le conoscenze e competenze acquisite in ciascuna materia e la capacità di utilizzarle per argomentare in modo critico e personale, anche utilizzando la lingua straniera. A tal fine, il colloquio partirà dalla discussione dell'elaborato fatto dallo studente sull'argomento assegnato e si svilupperà attraverso l'analisi di un testo di italiano e di altri documenti scelti dalla commissione che valuterà anche le competenze acquisite attraverso i Percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento e nell'ambito dell'educazione civica. Il colloquio durerà circa 60 minuti.
2020
La valutazione nella scuola primaria
Il 4 dicembre 2020, il Ministero dell'istruzione ha pubblicato l'Ordinanza n. 172 e le Linee guida sulla valutazione degli alunni della scuola primaria, come previsto dal DL 22/2020 che ha previsto il ritorno ai giudizi descrittivi al posto dei voti numerici.
In base all'Ordinanza e alle Linee guida (Ordinanza 172/2020), per ogni materia l'insegnante valuta il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento sulla base di quattro livelli: avanzato, intermedio, base, in via di prima acquisizione. Ogni livello deve corrispondere a una definizione dettagliata decisa dalla scuola. Le scuole hanno autonomia nella redazione delle definizioni. Tuttavia, l'Ordinanza e le Linee guida stabiliscono che le definizioni devono far riferimento ad almeno quattro 'dimensioni': il livello di autonomia nel raggiungimento dei risultati; il tipo di situazione, conosciuta o non-conosciuta, nella quale l'alunno/a ha svolto il proprio compito; le risorse utilizzate per completare il compito; la continuità nel processo di apprendimento. Nel documento di valutazione, i docenti possono collegare i livelli raggiunti alla descrizione formale redatta dalla scuola oppure a una descrizione personalizzata, che deve far sempre riferimento alle quattro dimensioni. L'Ordinanza e le Linee guida forniscono anche indicazioni operative alle scuole ed esempi di giudizi descrittivi. Il Ministero ha anche organizzato una serie di attività di formazione indirizzate ai dirigenti scolastici e agli insegnanti delle scuole primarie.
Il Decreto sulla Scuola
Durante l’emergenza Covid-19 è stato approvato il “Decreto sulla scuola” (Decreto legge 8 aprile 2020 n. 22), successivamente convertito in legge il 6 giugno 2020, per permettere di concludere regolarmente l’anno scolastico in corso. Il provvedimento disciplina gli esami di Stato conclusivi del I e del II ciclo di istruzione, la valutazione finale degli alunni, la conclusione dell’anno scolastico 2019/2020 e l’avvio del 2020/2021, le procedure concorsuali straordinarie per la Scuola secondaria di I e II grado.
Sintesi del provvedimento
Esami di Stato e valutazione finale degli alunni
Il decreto contiene il quadro normativo per lo svolgimento degli esami di Stato conclusivi del I e II ciclo e per la valutazione finale degli alunni per l’anno scolastico 2019/2020. Le scuole operano sulla base di Ordinanze emanate dal Ministero (O.M. n. 9 del 16 maggio 2020 - O.M. n. 10 del 16 maggio 2020 - O.M. n. 11 del 16 maggio 2020) La valutazione finale avverrà sulla base di quanto effettivamente svolto nel corso dell’anno, in presenza e a distanza. Gli alunni potranno essere ammessi alla classe successiva anche con voti inferiori a 6 decimi, in una o più discipline. Ma per chi è ammesso con insufficienze o, comunque, con livelli di apprendimento non pienamente raggiunti sarà predisposto dai docenti un piano individualizzato per recuperare. L’integrazione degli apprendimenti avrà inizio a partire dal mese di settembre e potrà proseguire, se necessario, durante tutto l’anno scolastico 2020/2021. La possibilità di non ammettere all’anno successivo è prevista solo in casi molto specifici. L’Esame di Stato del I ciclo coincide con la valutazione finale da parte del Consiglio di classe, che terrà conto anche di un elaborato prodotto dall’alunno su un argomento concordato con gli insegnanti, che verrà consegnato e discusso online dagli studenti. La valutazione finale terrà conto di tutto il percorso fatto dallo studente. Sarà possibile conseguire la lode. Tutte le operazioni relative all’esame dovranno essere concluse entro il 30 giugno. Mentre per l’esame di Stato del II ciclo, che avrà inizio il 17 giugno, è prevista solo una prova orale in presenza (a meno che le condizioni epidemiologiche non lo consentano e con specifiche deroghe per casi particolari) davanti a una commissione composta da sei membri interni e un Presidente esterno. I crediti e il voto finale si baseranno sul percorso realmente fatto dagli studenti. Si potrà ottenere la lode.
Alunni con disabilità
I dirigenti scolastici, sulla “base di specifiche e motivate richieste da parte delle famiglie degli alunni con disabilità”, tenuto conto della particolarità di questo anno scolastico, dopo aver sentito i Consigli di classe e il parere del Gruppo di lavoro per l'inclusione della loro scuola, potranno consentire “la reiscrizione dell'alunno al medesimo anno di corso frequentato nell'anno scolastico 2019/2020”. Questo consentirà di recuperare il mancato conseguimento degli obiettivi didattici e inclusivi per l'autonomia, stabiliti nel Piano educativo individualizzato.
Valutazione nella scuola primaria
Dall’anno scolastico 2020-21 nella scuola primaria saranno reintrodotti i giudizi descrittivi al posto dei voti in decimi. Le scuole riceveranno scuole le indicazioni operative attraverso una Ordinanza del Ministero dell’istruzione.
Supplenti: le graduatorie diventano provinciali e digitali
Le graduatorie dei supplenti saranno aggiornate, diventeranno digitali e saranno predisposte per provincia e non per istituto. Si tratta di un nuovo modello per assegnare le supplenze più velocemente.La presentazione delle domande sarà informatizzata per ridurre i tempi e rendere il processo più efficiente anche a vantaggio degli insegnanti e degli studenti.
Percorsi abilitanti per diventare insegnanti
Sarà istituito un Tavolo di confronto, presieduto dal Ministro, per dare il via periodicamente ai percorsi abilitanti e per fare chiarezza sul percorso per diventare insegnanti. Ciò permetterà ai giovani neo-laureati di avere un percorso di formazione adeguata per accedere all’insegnamento.
Edilizia scolastica
Il provvedimento permette, fino al 31 dicembre 2020, ai Sindaci e ai Presidenti delle Province e delle Città metropolitane di operare con poteri commissariali. Gli Enti locali avranno quindi la possibilità di garantire interventi rapidi da realizzare in tempo per l’inizio del prossimo anno scolastico.
Separazione dei Ministeri
Il 9 gennaio 2020 il governo ha emanato il decreto-legge n. 1 con il quale sono stati istituiti il Ministero dell’istruzione e il Ministero dell’università e della ricerca (MUR) che hanno sostituito il MIUR.
Il Decreto è entrato in vigore il 10 gennaio e deve essere convertito in legge dal Parlamento perché i suoi effetti non decadano. Il Senato ha approvato il testo del decreto con modificazioni il 28 febbraio e il testo è passato ora alla Camera per l’approvazione definitiva che è attesa entro metà marzo.
Il Decreto elenca le funzioni dei due Ministeri. Il Ministero dell’istruzione è competente per il coordinamento e la promozione del sistema integrato per i bambini fino a 6 anni di età, per l’istruzione scolastica, la formazione professionale e l’istruzione tecnica superiore. Il Ministero dell’università e della ricerca è responsabile del settore dell’istruzione superiore, università e Afam e della ricerca scientifica. L’organizzazione dei due ministeri sarà regolamentata con successivo decreto; nel frattempo l’organizzazione segue l’attuale assetto.