Curricolo, materie e numero di ore
Nella scuola secondaria di primo grado il curricolo è definito sulla base delle Indicazioni nazionali per il curricolo che il Ministero dell’istruzione ha distribuito alle scuole prima dell’inizio dell’anno scolastico 2012/2013 e che sostituiscono le Indicazioni nazionali per i piani di studio personalizzati del 2004 (D. Lgs. 59/2004) e le Indicazioni per il curricolo del 2007.
Le nuove Indicazioni assegnano alla scuola la finalità generale dello sviluppo armonico e integrale della persona, all’interno dei principi della Costituzione italiana e della tradizione culturale europea, nella promozione della conoscenza e nel rispetto e nella valorizzazione delle diversità individuali, con il coinvolgimento attivo degli studenti e delle famigli, e assumono come orizzonte di riferimento verso cui tendere il quadro delle competenze-chiave per l’apprendimento permanente definite dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Unione europea con Raccomandazione del 18 dicembre 2006.
Finalità specifica della scuola secondaria di primo grado è l’acquisizione delle conoscenze e delle abilità fondamentali per sviluppare le competenze culturali di base. In particolare, in questa fase del percorso scolastico si realizza l’accesso alle discipline come punti di vista sulla realtà e come modalità di conoscenza, interpretazione e rappresentazione del mondo
Le discipline insegnate nei 3 anni di scuola secondaria di primo grado sono: italiano, inglese e seconda lingua comunitaria, storia, geografia, matematica, scienze, musica, arte e immagine, educazione fisica, tecnologia, educazione civica e religione cattolica (facoltativa per gli studenti).
Educazione civica è materia obbligatoria e trasversale e, dal 2020/2021, ha sostituito 'Cittadinanza e Costituzione' che era stata introdotta nel 2009 (law 92/2019). I contenuti della materia sono organizzati secondo tre pilastri principali:
- la Costituzione italiana (diritto nazionale e internazionale, organizzazione dello Stato, delle Regioni e degli enti locali);
- sviluppo sostenibile (tutela dell'ambiente e del patrimonio, educazione alla salute, rispetto per gli animali, principi di protezione civile);
- cittadinanza digitale (uso responsabile degli strumenti tecnologici, sensibilizzazione verso i rischi, contrasto al linguaggio dell'odio).
All'educazione civica devono essere dedicate almeno 33 ore annuali attraverso l'insegnamento delle altre materie curricolari e senza aumentare il monte orario complessivo. Il Ministero ha pubblicato delle Linee guida specifiche a supporto delle scuole (DM 35/2020, All. A).
Per quanto riguarda l’insegnamento della religione cattolica, gli obiettivi di apprendimento sono definiti d’intesa con la Conferenza Episcopale Italiana (CEI) (DPR 11 febbraio 2010).
Le seguenti tabelle, distinte per modello di orario, riportano le ore di insegnamento relative alle singole discipline. Un'ora va considerata di 60 minuti. Le tabelle si applicano a ciascuno dei tre anni di scuola secondaria di primo grado (DPR 89/2009, art. 5).
Orario obbligatorio (30 ore settimanali)
Insegnamenti | Monte ore settimanale | Monte ore annuale |
Italiano, Storia, Geografia | 9 | 297 |
Attività di approfondimento in materie letterarie | 1 | 33 |
Matematica e Scienze | 6 | 198 |
Tecnologia | 2 | 66 |
Inglese | 3 | 99 |
2° Lingua Comunitaria | 2 | 66 |
Arte e immagine | 2 | 66 |
Educazione fisica | 2 | 66 |
Musica | 2 | 66 |
Religione cattolica | 1 | 33 |
30 | 990 |
Orario prolungato (da 36 fino a 40 ore settimanali)
Insegnamenti | Monte ore settimanale | Monte ore annuale |
Italiano, Storia, Geografia | 15 | 495 |
Matematica e Scienze | 9 | 297 |
Tecnologia | 2 | 66 |
Inglese | 3 | 99 |
2° Lingua Comunitaria | 2 | 66 |
Arte e immagine | 2 | 66 |
Educazione fisica | 2 | 66 |
Musica | 2 | 66 |
Religione cattolica | 1 | 66 |
Approfondimento a scelta delle scuole nelle discipline | 1/2 | 33/66 |
39/40* | 1287/1320 |
- la tabella riporta il numero massimo di ore previsto per l'orario a tempo prolungato. Il Collegio dei docenti può, nell'ambito della propria autonomia, deliberare un orario inferiore, purché non al di sotto delle 36 ore settimanali complessive. Gli orari del tempo prolungato comprendono sempre il tempo destinato alla mensa, che viene ricavato riducendo il tempo delle discipline con un maggior numero di ore settimanali.
A richiesta delle famiglie, e compatibilmente con l'organico della singola scuola, è possibile destinare all'insegnamento della lingua inglese 5 ore complessive settimanali, utilizzando, oltre alle 3 ore previste dall'orario, le 2 ore settimanali dedicate all'insegnamento della seconda lingua straniera. Queste ultime possono essere utilizzate anche per l'insegnamento dell'italiano come lingua seconda per gli alunni stranieri.
Metodi di insegnamento e materiali didattici
La libertà d’insegnamento è un principio stabilito dalla Costituzione italiana (art.33), e da esso discende la libertà di scelta metodologica dei docenti. La scelta e l’utilizzazione dei metodi e materiali didattici deve essere coerente con il Piano dell'offerta formativa (POF) della scuola che, a sua volta, deve essere progettato in coerenza con gli obiettivi generali ed educativi dei diversi tipi e indirizzi di studio determinati a livello nazionale.
Ferma restando la libertà di insegnamento, le Indicazioni nazionali per il curricolo del 2012 (vedi 'Curricolo, materie e numero di ore') individuano alcune impostazioni metodologiche di fondo, come, per esempio, la valorizzazione dell’esperienza e delle conoscenze degli alunni, la promozione di attività di esplorazione e scoperta, l'incoraggiamento all’apprendimento cooperativo, lo sviluppo della consapevolezza del proprio modo di apprendere, la realizzazione di percorsi in forma di laboratorio.
I metodi più utilizzati sono la lezione nelle sue varie forme, le esercitazioni, il lavoro di gruppo. In genere le scuole dispongono della palestra, della biblioteca e dei laboratori di informatica, scienze, multimedialità. Sempre più classi sono dotate di lavagne interattive multimediali (LIM).
Le scuole possono adottare i libri di testo. L’adozione non è obbligatoria per gli insegnanti e per le scuole. La procedura per l’adozione prevede che gli insegnanti scelgano i libri di testo, così come i materiali didattici per le classi in cui insegnano. Gli insegnanti poi sottopongono la propria scelta al Collegio dei docenti che formalmente adotta i libri. Gli insegnanti possono confermare i libri di testo adottati l’anno precedente, o possono adottarne di nuovi. In questo caso, i libri devono essere in versione digitale o mista (per versione mista si intende un versione cartacea, cartacea e digitale o totalmente digitale, tutte accompagnate da contenuti digitali integrativi). In ogni caso, i libri di testo e i materiali didattici devono essere coerenti con il curricolo, con il Pof della scuola e nel rispetto dei limiti generali di spesa.
I libri non sono gratuiti. A seconda delle specifiche situazioni regionali e in base a determinati limiti di reddito, i libri di testo possono essere parzialmente gratuiti. Inoltre, ogni anno il Ministero stabilisce il prezzo massimo della dotazione libraria necessaria per ciascun anno, all’interno del quale i docenti debbono operare le proprie scelte. Fra le misure introdotte per aiutare le famiglie a limitare i costi per l’acquisto dei libri, ci sono anche l’affitto e il comodato, così come il rimborso parziale delle spese.
Inoltre, le scuole possono creare, per specifiche materie, i propri materiali didattici che gli alunni utilizzeranno come libri di testo. Gli insegnanti elaborano tali materiali durante le ore di lezione e in collaborazione con altri insegnanti anche di altre classi e con gli studenti. Il lavoro viene svolto sotto la supervisione di un insegnante che assicura la qualità scientifica e didattica del prodotto. Le scuole devono registrare il proprio lavoro, ottenere la relativa licenza e inviare i materiali creati al ministero entro la fine dell’anno scolastico, al fine di condividere e distribuirli gratuitamente ad altre scuole statali.
Normativa di riferimento
Legge 28 marzo 2003, n. 53 (legge di riforma)
DM 16 novembre 2012, n. 254 (Indicazioni nazionali 2012)
D.Lgs. 19 febbraio 2004, n. 59 (Indicazioni nazionali)
DM 31 luglio 2007 (Indicazioni per il curricolo)
DPR 11 febbraio 2010 (religione cattolica)
DPR 20 marzo 2009, n. 89 (modelli di orario)
Legge 30 ottobre 2008, n. 169 (Cittadinanza e Costituzione)
Decreto legge 18 ottobre 2012, n. 179 convertito in Legge 17 dicembre 2012, n.221 (libri di testo)
DM 27 settembre 2013, n. 781 (libri di testo)