La Legge n. 92/2012 sulla riforma del mercato del lavoro ha fornito per la prima volta una definizione formale del concetto di apprendimento permanente: “per apprendimento permanente si intende qualsiasi attività intrapresa dalle persone in modo formale, non formale e informale, nelle varie fasi della vita, al fine di migliorare le conoscenze, le capacità e le competenze, in una prospettiva personale, civica, sociale e occupazionale”.
Per apprendimento formale, si intende quello che si attua nel sistema di istruzione e formazione e nelle università e istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica, e che si conclude con il conseguimento di un titolo di studio o di una qualifica o diploma professionale, conseguiti anche in apprendistato, o di una certificazione riconosciuta.
Per apprendimento non formale si intende quello caratterizzato da una scelta intenzionale della persona, che si realizza al di fuori dei sistemi formali, in ogni organismo che persegua scopi educativi e formativi, anche del volontariato, del servizio civile nazionale e del privato sociale e nelle imprese.
Per apprendimento informale si intende quello che, anche a prescindere da una scelta intenzionale, si realizza nello svolgimento, da parte di ogni persona, di attività nelle situazioni di vita quotidiana e nelle interazioni che in essa hanno luogo, nell'ambito del contesto di lavoro, familiare e del tempo libero.
Inoltre, la legge ha previsto l’istituzione di un sistema pubblico nazionale di certificazione delle competenze, fondato su standard minimi di servizio omogenei su tutto il territorio.
Per ‘competenza certificabile’ si intende un insieme strutturato di conoscenze e di abilità riconoscibili anche come crediti formativi, previa apposita procedura di validazione nel caso degli apprendimenti non formali e informali. La certificazione delle competenze viene definita come un atto pubblico finalizzato a garantire la trasparenza e il riconoscimento degli apprendimenti, in coerenza con gli indirizzi fissati dall'Unione europea. La certificazione conduce al rilascio di un certificato, un diploma o un titolo che documenta formalmente l'accertamento e la convalida effettuati da un ente pubblico o da un soggetto accreditato o autorizzato.
In attuazione della legge sopracitata, è stato dunque emanato il Decreto Legislativo n. 13/2013 che definisce le norme generali sul sistema nazionale di certificazione delle competenze. Il decreto legislativo rende operativo il nuovo Sistema Nazionale di Certificazione delle Competenze e si propone di far emergere e far crescere le competenze professionali acquisite non solo sul lavoro ma anche nel tempo libero, in modo da promuovere la mobilità geografica e professionale, favorire l’incontro tra domanda e offerta nel mercato del lavoro, accrescere la trasparenza degli apprendimenti e la spendibilità delle certificazioni in ambito nazionale ed europeo.
In base al summenzionato decreto, il 30 giugno 2015, un decreto interministeriale (Ministero del lavoro e Ministero dell’istruzione) ha definito il Quadro nazionale delle qualifiche regionali. Esso ha stabilito:
1. un meccanismo di riconoscimento reciproco tra le qualifiche regionali,
2. processo, attestazione e procedure standard di sistema per i servizi di identificazione/validazione dell'apprendimento non formale e informale e della certificazione delle competenze.
Infine, con decreto interministeriale (Ministero del lavoro e Ministero dell’istruzione) dell’8 gennaio 2018 è stato istituito il Quadro nazionale delle qualificazioni (QNQ) [http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2018/01/25/18A00411/sg] quale strumento di descrizione e classificazione delle qualificazioni rilasciate nell'ambito del Sistema nazionale di certificazione delle competenze.
Il QNQ rappresenta il dispositivo nazionale per la referenziazione delle qualificazioni italiane al Quadro europeo delle qualifiche, con la funzione di raccordare il sistema italiano delle qualificazioni con i sistemi degli altri Paesi europei. Il QNQ ha, altresì, l'obiettivo di coordinare e rafforzare i diversi sistemi che concorrono all'offerta pubblica di apprendimento permanente e dei servizi di individuazione e validazione e certificazione delle competenze.
Un aspetto innovativo del nuovo sistema di istruzione degli adulti, che contribuisce a promuovere le politiche nazionali dell’apprendimento permanente, è la valorizzazione del patrimonio culturale e professionale della persona a partire dalla ricostruzione della sua storia individuale. L’introduzione del Patto formativo individuale consente, infatti, il riconoscimento dei saperi e delle competenze formali, informali e non formali posseduti dall’adulto.
Il Patto è un contratto condiviso e sottoscritto dall’adulto, dalla Commissione (il cui compito principale è la definizione dello stesso) e dal dirigente del CPIA e - per gli iscritti ai percorsi di II livello - anche dal dirigente scolastico della scuola secondaria superiore. Con il Patto formativo individuale viene formalizzato il percorso di studio personalizzato (PSP) relativo al periodo didattico del percorso richiesto dall’adulto al momento dell’iscrizione. Al Patto viene allegato il Certificato di riconoscimento dei crediti per la personalizzazione del percorso.
Per ulteriori informazioni sulla validazione dell’apprendimento non formale e informale si veda la descrizione nazionale del CEDEFOP.
Normativa di riferimento
Ordinanza Ministeriale, n.455/1997 (Istituzione dei Centri Territoriali Permanenti)
Legge del 27 dicembre 2006, n. 296 (Legge finanziaria 2007, cfr. art. 1, comma 632)
Decreto ministeriale, 25 ottobre 2007 (Riorganizzazione dei centri territoriali permanenti per l'educazione degli adulti e dei corsi serali)
Legge del 28 giugno 2012, n. 92 (Riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita)
Decreto del Presidente della Repubblica, 29 ottobre 2012, n. 263 (Norme generali per la ridefinizione dell'organizzazione didattica dei Centri d'istruzione per gli adulti, ivi compresi i corsi serali)
Decreto Legislativo n. 13/2013 (Definizione delle norme generali e dei livelli essenziali delle prestazioni per l'individuazione e validazione degli apprendimenti non formali e informali e degli standard minimi di servizio del sistema nazionale di certificazione delle competenze)
Decreto Interministeriale, 12 marzo 2015 (Linee guida per il passaggio al nuovo ordinamento, Piano di attività per l’innovazione dell’Istruzione degli Adulti, P.A.I.D.E.I.A)Decreto Interministeriale, 30 giugno 2015 (Definizione di un quadro operativo per il riconoscimento a livello nazionale delle qualificazioni regionali e delle relative competenze, nell'ambito del Repertorio nazionale dei titoli di istruzione e formazione e delle qualificazioni professionali)
Decreto Interministeriale, 8 gennaio 2018 (Istituzione del Quadro nazionale delle qualificazioni rilasciate nell'ambito del Sistema nazionale di certificazione delle competenze)